venerdì 26 ottobre 2012

Verso l’unita’ dei colori quale profezia

di Gian Ruggero Manzoni



Sia gli scienziati che i pittori hanno dimostrato, dopo anni di studi e di esperienza, che sono solo tre i colori di base dai quali si ottengono, mescolandoli, tutti gli altri; questi tre colori, considerati “assoluti”, cioè fondamentali e puri, perché non si possono ottenere con nessuna mescolanza, sono detti colori primari. Per lo scienziato i colori primari sono il rosso, il blu e il verde; per il pittore sono il rosso (il rosso-magenta), il blu (il blu-ciano) e il giallo. Mescolando i tre colori primari degli scienziati si ottiene il bianco. Mescolando i tre colori primari dei pittori si ottiene un colore scuro, praticamente il nero. Nel primo caso parliamo di sintesi additiva, perché si somma luce a luce; nel secondo caso si parla di sintesi sottrattiva, perché si toglie luce a luce.

I profeti vedevano la Divinità rivestita di un mantello bianco come la neve, e con una capigliatura bianca paragonabile a lana purissima (Daniele,7 e 10). Il colore bianco è nella Bibbia e nelle diverse tradizioni religiose, filosofiche e iniziatiche (India, Cina, Giappone, Persia, ecc.) il simbolo della verità assoluta di Colui che è, cioè di Dio.

Quindi il bianco risulta, per scienziati e credenti nella Divinità, quale unità di tutti i colori.

Ma il nero e il bianco sono da considerarsi colori oppure no?

Per lo scienziato che studia la fisica no, perché considera il bianco solo come somma di tutti i colori, mentre il nero ne è l'assenza totale.

Al contrario, per un artista, sono due colori, per quanto anomali, definiti acromatici, cioè (nell’assioma) “privi di colore”: per la precisione il bianco è considerato primario, perché non si ottiene mescolando altri colori, e il nero secondario, perché si ottiene mescolando altri colori.

Anche gli antichi attribuirono a Giove, padre degli Dei e degli uomini, il colore bianco.

Quindi il bianco è notorio che stia a indica anche la fede e la purezza.

Raffaello, in Vaticano, nell’allegoria della Teologia, la rende vestita di una tunica rossa (carità), di verde manto (speranza) e di bianco velo (fede).

Per chi sa d’arte, di storia e di simboli, le pitture cristiane del medioevo rappresentano l'Eterno vestito di bianco, e di bianco è il Cristo risorto (Marco,16:5; Luca, 24:4; Giovanni, 20:12).

Inoltre, spesso, i pittori mistici col bianco indicano il Verbo, cioè la Parola. Del resto il colore bianco è, per la mente, come le onde per il mare: agisce su di noi come fosse musica. Perciò il bianco ha un suono (si pensi ai mistici islamici Sufi, o ai Dervisci Danzanti-Roteanti, vestiti in bianco, emananti “energia musicale”).

Il “suono bianco”, in acustica, è un suono contenente tutte le frequenze udibili, e appunto viene chiamato “bianco” per analogia con il colore bianco, che contiene tutte le frequenze visibili

Secondo l’Apocalisse di Giovanni (7,13-14), il bianco è il colore della purezza ottenuta col sacrificio fino al martirio: “Poi uno degli anziani mi rivolse la parola, dicendomi: Chi sono queste persone vestite di bianco e da dove sono venute? Io gli risposi: Signor mio, tu lo sai. Ed egli mi disse: Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell'Agnello.”

Il grande scrittore Tommaso Landolfi segnò in nero sulla pagina bianca: “Il bianco è il colore sfacciato del pudore.”

Il filosofo Roberto Peregalli invece ha detto: “Il bianco è il profumo dei colori. [...] Il bianco, ancora più del nero, laddove usato nella sua purezza, è uno dei colori più difficili che esistano, e meno imparziali. Riportato in quantità massicce la sua forza rischia di ritorcersi contro. Diventa indifferente solo in apparenza. In realtà l’indifferenza non esiste. Nulla è indifferente. È un abbaglio, un alibi. Equivale all’apatia. Il bianco è materia, carne, vita. Perciò ci tocca, ci penetra, ci feconda.”

Forse che il Bianco, come la Divinità o la Scienza, vada a incidere su tutti i sensi per poi spingersi oltre gli stessi al fine di dare immagine compiuta a una condizione: quella umana?

Forse che il bianco sia “seme” che dà nuova (o altra) vita, nonché Sapere sulla stessa?

Mi piace crederlo, così come mi piace credere che il domani sia votato al Bianco, e a quei suoi infiniti rimandi ed echi.

E questo ho insegnato a mia figlia.